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APPRENDIMENTO PER IMITAZIONE NEL CANTO


 Il processo imitativo è sempre stato estremamente utile per apprendere qualcosa, pensiamo ad esempio a come abbiamo imparato a parlare : ascoltando i nostri genitori e poi gradualmente ripentendo i suoni che sentivamo.


Quante volte durante una lezione di canto ci siamo sentiti dire: "imita questo suono!", "fai come me!.

Ma vi siete mai veramente  chiesti cosa succede nel nostro cervello quando imitiamo qualcuno ?


La risposta si chiama Neuroni a Specchio, una scoperta fatta nel 1992 dal neuroscienziato italiano Giacomo Rizzolati, che negli anni novanta assieme al suo team di ricercatori dell'università di Parma scoprirono che uno specifico gruppo di neuroni si attivavano quando un individuo cercava di riprodurre un azione, sia quando osservava un azione compiuta da un altro.

I neuroni son delle cellule che ricevono, elaborano e trasmettono informazioni tramite segnali elettrici e chimici. I neuroni sono collegati tra di loro tramite le cosiddette sinapsi.


Inizialmente la ricerca di Rizzolato venne fatta su dei Macachi ma si scoprì poi che questi neuroni erano presenti anche sull'uomo.

Questa scoperta fu rivoluzionaria e apri nuove prospettive nello studio dell'empatia, dell'apprendimento e dell'imitazione.


Il processo imitativo quindi è si molto utile ma non è sufficiente da solo al pieno apprendimento di una disciplina è solamente un buon punto di partenza in quanto non genera automaticamente la competenza motoria. Inoltre è influenzato dai nostri standard personali e dal contesto.


Ad esempio se   il mio desidero è di avere il suono del mio cantante preferito anche se il mio insegnante mi propone un certo modello  sarò meno propenso ad accettarlo in quanto tenderò a voler imitare l'altro modello ritenuto più "autorevole".(STANDARD PERSONALE).


Altro esempio può essere il luogo in cui si svolge la lezione, se individuale oppure con altri allievi.

Nel primo caso sarò più propenso a provare suoni nuovi, questo caso l'apprendimento per imitazione viene influenzato solo dalla personalità del docente.(CONTESTO).



Per far si che una persona possa apprendere veramente un movimento o come emettere un determinato suono bisogna fornire delle strategie ( Prompt ) per permettere l'esplorazione e il controllo delle strutture fisiologiche lo producono, solo così si potrà acquisire consapevolezza sensoriale.


Facciamo un esempio pratico per capire meglio: mettiamo che siamo a lezione con un allievo e gli venga detto : "fai il passaggio di registro quando fai la nota acuta  altrimenti  ti strozzi, pensa al falsetto".

Non è detto che  l'allievo riesca a riprodurre quel suono acuto perché abbiamo detto che i neuroni a specchio sono influenzati anche dalle competenze acquisite fino a quel momento e quindi  possiamo dire che questa affermazione ha due limiti principali perché:




1) Dipende a quale altezza canto quella nota, se è troppo alta potrebbe produrre la voglia di spingere con il risultato dell'apertura delle corde vocali e il conseguente passaggio di aria oltre che della costrizione delle false corde.



2)Il falsetto ha delle caratteristiche ben precise a livello fisiologico. L'allievo potrebbe avere un idea di falsetto completamente diversa da quella che in realtà è col risultato di cantare una nota si ariosa, ma per effetto dell'apertura delle corde vere e non per effetto del cambio di bodycover da sottile a rigido come  avviene nel falsetto.



Diverso è invece l'approccio per esplorazione ovvero fornire  degli espedienti ( prompt) per far si che l'allievo possa sperimentare e capire come ottenere  quel suono per tentativi.

Facciamo un altro esempio pratico utilizzando la situazione precedentemente descritta:



Se io dico all'allievo: "invece di PENSARE al falsetto, prova a piegare all'indietro la testa mentre fai un glissando di un ottava e poi dimmi cosa senti". 

Questa azione produce in automatico un effetto sulle corde vocali, che innesca automaticamente il falsetto ovvero un cambio di bodycover.

Bisogna inoltre partire dal presupposto che ogni persona è diversa e quindi un prompt funzionerà meglio di un altro, sta nel bravo insegnante individuare quello giusto per lo studente e per quella data situazione.






 

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